Manifesto di Rinascimento Italiano e Agenda Monti. Somiglianza o identità?

In questi giorni si è molto discusso della cd. “Agenda Monti”, documento sintetico e programmatico di un’agenda politica che dovrebbe proiettare nel prossimo futuro le linee intraprese dall’esecutivo tecnico degli ultimi 12 mesi.

È interessante notare come le linee guida di Rinascimento Italiano, incarnate nel suo Manifesto (testo originale: http://www.rinascimentoitaliano.org/manifesto/) siano rappresentate in ogni sua parte nella più vasta Agenda Monti.  Per comodità, ho allestito una breve sinossi dei due testi che rende del tutto manifesta l’affinità concettuale dei due progetti:

 

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Rinascimento Italiano (Manifesto, # 1)

Ogni uomo di buona volontà è disponibile a fare sacrifici per la propria comunità, ma solo se comprende che questi servono per realizzare un futuro migliore…

La strada per superare la grande crisi è mostrare e condividere con gli italiani un nuovo modello socio-economico e politico, un orizzonte possibile.

 

Agenda Monti (pp. 22, 1)

Ogni volta che sono stati chiamati a farlo gli italiani hanno accettato sacrifici economici e sociali molto pesanti, mostrando un elevato senso di responsabilità civile e di comprensione della gravità del momento vissuto dal Paese …

L’Italia […]deve svolgere un ruolo trainante per promuovere nuovi assetti che rendano l’Unione Europea capace di perseguire in modo efficace, e secondo linee democraticamente decise e controllate, la crescita economica e lo sviluppo sociale del continente

 

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Rinascimento Italiano (Manifesto, # 2)

Proponiamo un patto generazionale con l’obiettivo di offrire vere opportunità di lavoro ai giovani, uno scambio tra Stato Patrimoniale e Conto Economico: forte abbattimento del peso fiscale sui redditi da lavoro e ulteriore aumento di quello sulle rendite finanziare.

[…]

Consideriamo, inoltre, che in Italia, come noto a tutti, il vero e unico problema sia quello dell’evasione fiscale.

Viene così tolta ogni possibile scusa e alibi all’evasore che a quel punto sarà perseguito con una durezza e spietatezza massima.

 

Agenda Monti (pp. 5, 23)

occorre un impegno, non appena le condizioni generali lo consentiranno, a ridurre il prelievo fiscale complessivo, dando la precedenza alla riduzione del carico fiscale gravante su lavoro e impresa. Questa va comunque perseguita anche trasferendo il carico corrispondente su grandi patrimoni e sui consumi che non impattano sui più deboli e sul ceto medio.

 

Tolleranza zero per corruzione, evasione fiscale e economia sommersa  (intero paragrafo, p.23)

 

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Rinascimento Italiano (Manifesto, # 3)

E’ ormai improrogabile una rivoluzione dei costumi e delle prassi; la rivoluzione del modello di Stato e burocratico. (sic)

E’ necessario un rivoluzionario nuovo patto tra Stato e Cittadini, un nuovo momento costituente.

 

Agenda Monti (p. 21)

CAMBIARE MENTALITA’, CAMBIARE COMPORTAMENTI. Riformare le isituzioni. (intero paragrafo, p.21)

l’Italia ha bisogno di riformare le sue istuzioni. Non ci sono più tempi supplementari. La prossima legislatura dovrà affrontare, da subito, il tema di come rendere le decisioni più efficaci e rapide, come riformare il bicameralismo e ridurre i membri del Parlamento.

 

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Rinascimento Italiano (Manifesto, # 4)

Rinascimento Italiano favorisce chi crea ricchezza attraverso il lavoro e non attraverso la pura rendita, nel rispetto degli altri, senza cercare scorciatoie al di fuori delle regole.

 

Agenda Monti (p. 19)

Più mobilità sociale, più spazio al merito significa una società più dinamica, più innovativa e con meno diseguaglianze sociali. Una società aperta significa che tu;e le posizioni sono contendibili e non acquisite per sempre. Vuol dire aprire spazi a chi ha più voglia di fare o a chi ha idee nuove, senza corsie preferenziali o rendite di posizione, senza privilegi.

 

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Rinascimento Italiano (Manifesto, # 5)

Rinascimento Italiano è un movimento che lascia le ideologie del ‘900 alla cronaca storica e parte dall’osservazione della realtà per guardare al futuro basandosi su alcuni punti fermi da cui sviluppa in modo aperto e condiviso il proprio progetto:

  • la persona, 
  • il merito, 
  • la responsabilità, 
  • la solidarietà, 
  • le regole.

 

Agenda Monti (pp. 17, 19, 10, 11)

La persona è il primo capitale da proteggere.    (p.17)

[…] riconoscere e coltivare il talento e ricompensare il merito a prescindere dal punto di partenza sociale o dalle reti di relazioni. (p.19)

Il modello organizzativo deve cambiare puntando su autonomia e responsabilità come principi fondanti (p.10)

Lo Stato sociale è il cuore del modello sociale europeo e della sua sintesi tra efficienza ed equità, mercato e solidarietà (p.17)

Le regole devono essere chiare e ragionevoli […] ma bisogna essere intransigenti verso chi le viola. (p.11)

 

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Rinascimento Italiano (Manifesto, # 6)

…servono persone nuove, giovani di spirito che pensano al futuro senza curarsi della temporalità della vita.

Far partecipare questi “giovani” alla vita del Paese significa avere una marcia in più.

 

Agenda Monti (p. 19)

Costruire una società più giusta e moderna richiede di aggredire non solo il deficit fiscale, ma anche il deficit di opportunità che il Paese offre ai suoi giovani e alle persone meritevoli.

 

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Rinascimento Italiano (Manifesto, # 7)

Rinascimento Italiano parte dall’esperienza del “Forum della Meritocrazia” e per questo mette al centro il tema del Merito

Uno Stato meritocratico che garantisca uguaglianza di diritti, doveri e di opportunità per ogni cittadino senza alcun pregiudizio […] Uno Stato più Leggero, Semplice, Efficiente

 

Agenda Monti (pp. 18-19, 6)

Una società aperta. Merito e mobilità sociale (intero paragrafo, pp.18-19)

Una pubblica amministrazione più agile, più efficiente, più trasparente […] secondo il modello del Freedom of Information Act degli Stati Uniti e del Regno Unito. (p.6)

 

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Rinascimento Italiano (Manifesto, # 8)

Ridurre il debito razionalizzando la Pubblica Amministrazione. 

Sosteniamo la necessità di procedere in modo ancora più duro con razionalizzazione e tagli alla pubblica amministrazione, riducendo Istituzioni, Enti, Società. Non è sufficiente l’intervento a carico delle Province, bisogna rivedere anche Comuni e Regioni.

Crediamo che sia inderogabile attuare la cessione del patrimonio immobiliare pubblico non strategico.

 

Agenda Monti (pp. 4, 21)

il Paese dovrà continuare l’impegno per il risanamento dei conti pubblici […] ed in particolare:

– ridurre lo stock del debito pubblico a un ritmo sostenuto e sufficiente

– proseguire le operazioni di valorizzazione/dismissione del patrimonio pubblico (p.4)

Un federalismo responsabile e solidale che non scada nel particolarismo e nel folclore è fondamentale. Nei mesi passati le riforme che dovevano aggiornare l’assetto territoriale dello Stato e modernizzarlo, come la riforma delle province o la riforma del Titolo V della Costituzione si sono incagliate. Non si può perdere altro tempo. (p.21)

 

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Rinascimento Italiano (Manifesto, # 9)

Sconfiggere corruzione e inefficienza

noi crediamo che ci si debba concentrare su due strumenti: uno di controllo e uno di gestione della risorse umane.

 

Agenda Monti (p. 19)

Occorre aprire professioni e mercati ai giovani e ai nuovi entranti e garantire l’accesso alla pubblica amministrazione basato su concorsi generali e imparziali. Occorre ridurre lo spazio per i condizionamenti della politica nelle carriere amministrative e professionali […]Il merito e la produttività dovranno essere gli elementi essenziali per la valutazione del lavoro svolto da tutti i dipendenti pubblici e per la parametrazione delle pubbliche retribuzioni.

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Rinascimento Italiano (Manifesto, # 10)

Rinascimento Italiano ha ben chiaro che la vita nel nostro tempo è fatta di esigenze locali e di dinamiche internazionali, globali e per questo non si limita a guarda all’interno dei confini nazionali, convinto che in un mondo che si è ristretto gli Stati tradizionali non riescono più ad essere efficaci, la soluzione è un’Europa unica, politica ed economica.

 

Agenda Monti (p. 1)

L’Italia, Paese fondatore, deve essere protagonista attivo e autorevole di questa fase di rifondazione dell’Europa. Deve svolgere un ruolo trainante per promuovere nuovi assetti che rendano l’Unione Europea capace di perseguire in modo efficace, e secondo linee democraticamente decise e controllate, la crescita economica e lo sviluppo sociale del continente secondo il modello dell’economia sociale di mercato. L’Italia deve battersi per un’Europa più comunitaria e meno intergovernativa, più unita e non a più velocità, più democratica e meno distante dai cittadini.

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Come si può vedere, l’Agenda riunisce – probabilmente in maniera più organica di quanto possa un manifesto sintetico – tutti gli elementi fondanti di Rinascimento Italiano, arricchedoli di nuovi temi quali, ad esempio, una profonda riflessione sull’europeismo, sulla fiscalità, le liberalizzazioni, la politica energetica e molto altro.

 

Come valutare, allora, queste affinità? Esistono punti in cui Rinascimento Italiano si distacca, nei suoi documenti ufficiali, da quanto si legge nella cd. Agenda Monti? Personalmente non ne ho trovati, il che naturalmente non implica che non possano sorgerne in sede di redazione di un Programma più dettagliato. Tale sostanziale identità nell’orientamento di fondo dei due documenti ci spinge tuttavia ad approfondire il nostro pensiero, alla ricerca di un’identità condivisa e di una visione del mondo da trasformare in progetto politico concreto.